NUOVE RICERCHE A CONFRONTO: LA PITTO-SCULTURA DI TINA LATTARULO
La pittura diventa scultura attraverso una specie di alchimia le linee, i tratti, i profili e le tonalità assumono una bidimensionalità tendente alla costruzione di un rilievo consistente, tanto da divenire pura materia. Il rame dorato plasmato dall’artista si trasforma, in maniera lenta e progressiva, in forme composite, definite da una accezione stilistica che si pone a metà tra l’informale e l’astratto.
I soggetti espressi sono accomunati da un unico leit motiv: un paio di ali quali simbolo dell’evasione personale e culturale dell’autrice. Sono esse il punto di partenza dello svolgimento scultoreo delle onde dorate, finemente lavorate, che accompagnano la continua ricerca spaziale, non dimentica degli apporti coloristici impreziosisti dai continui interventi materici. La tela scompare del tutto; il tradizionale supporto pittorico viene sostituito dal rame stesso che, in molti casi, diventa uno specchio luccicante e rilevante la recondita introspezione psicologia dell’artefice.
I manufatti ramati attraggono per la loro sobrietà e per la costante lucentezza; le forme acquisite pulsano d’identità propria, tanto da svolgere un motivo fluttuante dal carattere trascendentale.
Il lento fluire delle immagini crea una specie di catarsi volta a mutarsi in una specie di rituale magico.
Surreali e mistiche sono le sculture della Lattarulo. Le dinamiche spirali, create spesso dal solo contorcersi della materia già modellata, rappresentano la manifesta volontà di fuga dalla consueta ovvietà artistica. Alcuni esemplari perdono la trasparenza per far posto a superfici ruvide, determinate da una studiata punzonatura, che rendono l’opera apparentemente sgraziata. Tutto ciò è, invece, il risultato di una attenta riflessione sui sacrifici e le drammaticità che caratterizzano la quotidianità individuale ed universale. Gli stati d’animo dell’autrice diventano un tutt’uno con il mondo che la circonda. I gesti ed i pensieri che gravitano attorno alle sue opere sono la sintesi della personale visione dell’arte, concepita come unica ed essenziale ragione di vita.
Il sogno e la svelata iconicità dei soggetti trattati sono i punti fermi di una ricerca che varca gli sconosciuti confini dell’immaginario. A vele spiegate le lamine modellate si arenano docilmente intorno a strutture circolari dalla cui sommità prendono vita nuove forme. Il cerchio dell’esistenza si anima di nuova linfa, rappresentando, allo stesso tempo, l’ultimo tassello di una ricerca infinita.
Non sussistono più confini fra la scultura e la pittura, tecniche e stili si tramutano in un solo corpo arricchito da vibranti colorismi.
L’arte di Tina Lattarulo è sempre intrisa di nuove suggestioni. Il “già visto” si fa da parte per lasciare spazio alla ricerca sublime, criptica e apportatrice di rinnovati linguaggi formali.
Ogni attimo dipinto o modellato offre allo spettatore una miriade di spunti ed interrogativi sul destino del bello e della sua rappresentazione e, al contempo, consente alla stessa autrice di rigenerarsi in una futura speculazione, mai dimentica del suo originario contesto informale ed astratto.
Luigi Fusco